Giorgio è nato con il nuoto sincronizzato nel DNA e ora, un campione di nuoto artistico.
La mamma, ex atleta di sincro, è stata la sua prima allenatrice, mentre il papà era un giudice internazionale. Giorgio afferma però che la scintilla sia scoccata quando all’inizio del 2000 ha osservato con i suoi occhi il grande Bill May esibirsi al Foro Italico.
Essendo stato uno dei primi ragazzi in Italia a praticare questo sport, ritenuto erroneamente puramente femminile, Giorgio ha dovuto affrontare da sempre pregiudizi e luoghi comuni.
Su Giorgio Minisini
Oggi è l’icona di un movimento che, anche grazie a lui, è divenuto più inclusivo. Ora, forte dei successi ottenuti dentro e fuori dall’acqua, sogna che la sua disciplina possa rientrare nel programma olimpico di Los Angeles 2028. La sua storia è fatta di sacrifici e pregiudizi, ma Giorgio, che è riconosciuto nel gruppo come “il giullare”, ha sempre tirato dritto con leggerezza e determinazione. Questo suo lato scanzonato traspare quotidianamente dai sui social, ma è diventato dominio del grande pubblico durante gli Europei di Roma, dove Giorgio è stato vincitore e re assoluto non solo delle competizioni in vasca, ma anche del Fantaeuropeo.
«Anche se alcune frasi mi hanno fatto male, penso che oggi le stesse persone vedendomi trionfare si sono ricredute. Non ho rancore: ho lavorato molto, ho avuto fortuna e ho ottenuto risultati».
Gli Europei di Roma del 2022 sono stati la rampa di lancio per far conoscere Giorgio a tutta Italia. Nella sua città, in cui è nato e cresciuto, per la prima volta nella storia ci sono state le gare di Solo anche nella categoria maschile, che lui ha dominato come vedeva fare da bambino al suo idolo Bill May.
Sempre a Roma, Giorgio ha dimostrato di aver un cuore grande e, soprattutto, di conoscere molto bene il senso della parola “inclusione”. Fuori programma ha infatti emozionato tutti portando un’esibizione d’alto livello con Arianna Sacripante, giovane sincronette affetta da Sindrome di Down.
Il suo successo nel Solo è stato dedicato al tema della salvaguardia dell’ambiente. La sua performance è stata intitolata “A Plastic Sea”, ispirata dal naturalista britannico David Attenbourgh, che pone l’attenzione sull’impatto delle attività umane sull’ecosistema marino.
Per l’occasione Giorgio ha anche indossato un costume composto in parte da plastiche che ha raccolto dal mare. «Ho messo dei pezzi di plastica sul costume per esprimere che tutta la plastica che produciamo poi ci torna indietro, ci resta attaccata».
Libro: Il Maschio
Una vita descritta con sincerità e umiltà quella di Giorgio Minisini. Il suo rapporto con lo sport e il suo sport, le cadute e le risalite.