Lei è
Belén Díaz

Ho attraversato tutte le fasi di apprendimento del mondo del nuoto e all’età di 8 anni facevo già le mie prime gare. A 12 anni ho rappresentato per la prima volta il mio Paese a livello internazionale. Sono stata due volte campionessa giovanile sudamericana, per molteplici record giovanili, viaggiando in tutto il Sud America. A 18 anni ho deciso di dedicarmici al 100%, allenandomi con doppi e tripli turni, circa 14 stimoli settimanali, dedicando tempo di qualità al recupero, all’alimentazione, alle uscite rassegnate con gli amici, al viaggio di laurea e alla lontananza da casa per celebrazioni importanti.

Poi sono arrivati risultati come la campionessa sudamericana assoluta, i record argentini assoluti, l’essere la nuotatrice più veloce in Argentina nei 50 e 100 metri farfalla per 4 anni consecutivi, la classificazione ai miei primi Giochi Panamericani, il 4° posto nella staffetta 4 x 100 misti e 2 Campionati Mondiali Universitari.

All’età di 24 anni, sono stata ingaggiata da un club di Barcellona e così ho deciso di lasciare il mio Paese per iniziare una seconda carriera come nuotatrice professionista. Ho deciso di studiare la certificazione di allenatore ontologico professionista e di iniziare a dare spazio alla mia formazione, poiché la crescita mentale degli atleti e lo sviluppo personale mi hanno sempre interessato, ma quando sono arrivato in Spagna è diventata la mia ossessione.

Da quel momento ho iniziato a lavorare con me stesso a livello mentale ed emotivo come non avevo mai fatto prima. Ho cambiato club e quella è stata la mia ultima tappa come nuotatore. Mi sono congedata dopo aver ottenuto una medaglia di bronzo ai campionati spagnoli ed essere entrata nella top 10 migliorando i miei punteggi, che non ero riuscita a migliorare per molto tempo! Nel febbraio 2022 ho deciso di lasciare l’attività agonistica per iniziare il mio percorso professionale come allenatrice e mentore.

Ora mi dedico ad accompagnare le donne attraverso un programma che le aiuti a vivere in allineamento con la loro visione della vita, a partire da uno sviluppo interiore senza fare affidamento sulla convalida esterna. Credo fermamente che lo sviluppo mentale negli atleti sia il fattore chiave per cui oggi si ottengono risultati straordinari.

Sono a totale servizio e disposizione per aiutare gli atleti, come lo sono stata io un tempo, a superare la bassa autostima, l’insicurezza e le paure che lo sport mette alla prova nel momento della competizione o nei momenti di massima pressione.